Dieta dell’uva: consigli e ricette per dimagrire

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Precisiamo subito che quando si legge la parola dieta non ci si deve mettere sulla difensiva ed iniziare a deprimersi, dieta significa stile di vita sano, dal latino e dal greco.

In tutte le zone in cui cresce uva di qualità la dieta dell’uva è una vera e propria tradizione.

Salute, bellezza e benessere

L’uva, sana, buona e completa è proprio l’alleata della salute e di conseguenza della bellezza perché?
Ricca di vitamine E, vitamina A ed anche flavonoidi quindi sostanze che permettono una più prolungata azione antiossidante.

Possiede tantissime proprietà terapeutiche e benefiche, riduce il conosciuto colesterolo cattivo e fa si che aumenti quello buono, facilità l’abbassamento del livello di acidità nelle urine e grazie al potassio mette in moto l’effetto diuretico pulendo i filtri renali.

Inoltre tra le varianti dell’uva è indicata quella bianca in parecchie alimentazioni dimagranti, si consiglia invece quella nera per un miglioramento della circolazione del sangue e per rafforzare i vasi sanguigni.

Come funziona la dieta dell’uva

Precisiamo subito che la dieta basata principalmente sull’uva dovrebbe avere una durata tra le due e le tre settimane, da ripetere ogni anno.
Si mangia in quantità senza preoccuparsi di numero di pasti o di orari.

Ben dolce e matura, che provenga possibilmente da campi di coltivazioni biologiche, organiche e deve assolutamente essere ben lavata possibilmente cambiando l’acqua diverse volte.

Se non fosse di provenienza biologica è opportuno utilizzare acqua leggermente salata. Tra il primo ed il secondo giorno si potrebbe avvertire un senso di fame si può quindi attutire questa sensazione masticando del pane.

Nei successivi giorni si mangerà solamente uva, i semi e la buccia svolgono un’azione lassativa quindi si mangiano anch’essi.

Nel caso di intestino delicato è bene sputare buccia e semi dopo aver masticato accuratamente gli acini.

Yogurt e verdure crude nei primi due giorni, successivamente verdure cotte, seguiti poi da cereali così da arrivare ad un nutrimento diverso in quattro/cinque giorni se la dieta dura due settimane.

Esempio di un buon menù:

  • Colazione: Uva moscato;
  • Pranzo: Uva nera;
  • Merenda: Uva fragola;
  • Cena: Uva regina oppure altre uve in base alla disponibilità.

Variare il tipo di uva per ridurre la sensazione di noia che una dieta a base di un solo ingrediente spesso se non sempre presenta.

Filosofia della dieta

L’uva ricca di fruttosio e glucosio, sali minerali e vitamine, (tra i sali minerali si trova calcio, ferro, potassio, fosforo, magnesio), acidi organici (acido citrico, malico e tartarico), oligo elementi.

É alcalinizzante combatte quindi gli stati di acidità. Nutriente e facile da digerire, è l’alimento che più si avvicina al livello di proprietà, al latte materno, ottime le proprietà purificanti/disintossicanti e tonificanti.

E’ utile in caso di:

  • sovrappeso,
  • affaticamento,
  • astenia,
  • stanchezza psicofisica,
  • problemi digestivi,
  • anemia,
  • stitichezza,
  • difese immunitarie basse,
  • artrosi,
  • cistite,
  • artrite,
  • reumatismi,
  • ritenzione idrica,
  • calcoli biliari,
  • calcoli renali,
  • ipertensione,
  • durante le influenze,
  • ipercolesterolemia,
  • pelle impura,
  • convalescenza,
  • acne,
  • attacchi febbrili.

Controindicazioni, chi non può farla

I nutrizionisti sembrano aver convinto parecchio gli italiani in merito ai benefici rispetto ad una più abbondante alimentazione basata solo su frutta verdure stagionali.

Purtroppo nei fast food, nelle paninoteche, nei bar la frutta si trova raramente e solo in forma di bevande, bibite e spremute che chiaramente non è la stessa cosa.

La frutta fresca rispetto a quella contenute nelle bibite è più sana, le bevande anche fossero a base di uva sono piene di conservanti, dolcificanti, una carico di calorie pari al un panino in un fast food.

Per questo motivo è consigliata la dieta dell’uva come descritta sopra, fresca, nostrana.