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Il mondo del vino è un terreno fertile per sorprese e polemiche.
La recente iniziativa delle sorelle Delevingne dimostra quanto possa essere vivace. Poppy, Chloe e Cara, note per le loro carriere nel mondo della moda e del cinema, hanno deciso di entrare nel settore vinicolo con il loro marchio di Prosecco vegano, Della Vite, realizzato in collaborazione con la cantina Foss Marai di Treviso.
Le sorelle hanno lanciato il loro progetto, ma è stato solo di recente che hanno deciso di alzare il tono della comunicazione, dando vita a una campagna audace che ha attirato l’attenzione del Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne.
L’ente, attivo nella protezione della denominazione Champagne, ha reagito con fermezza alla frase provocatoria “tradisci lo Champagne” utilizzata nella loro pubblicità.
Nel settembre di quest’anno, le Delevingne hanno scelto di lanciarsi in una comunicazione più incisiva, sfidando apertamente il prestigioso Champagne. La loro pubblicità, visibile anche in luoghi di grande affluenza come l’aeroporto di Heathrow, ha scatenato la reazione del Comité Champagne, che ha inviato una lettera ufficiale chiedendo l’immediata cessazione di riferimenti al nome Champagne nel loro marketing.
Il contenuto della missiva, visionata da diverse testate, esprime chiaramente la posizione del Comité: l’uso del termine Champagne al di fuori dei vini autorizzati rappresenta uno sfruttamento sleale della sua reputazione. Il comitato ha sottolineato che tali riferimenti potrebbero compromettere l’immagine e la credibilità della denominazione Champagne.
Le sorelle Delevingne, invece, hanno accolto la lettera come un’opportunità di marketing, pubblicando parti della comunicazione sui social media e commentando con ironia.
Poppy Delevingne ha dichiarato al Times che l’obiettivo della campagna era di essere “divertente, sfacciata e provocatoria”, affermando di non aver mai pensato di aver oltrepassato il limite.
In questa polemica, Numa Heathcote, co-fondatore e amministratore delegato di Della Vite, ha espresso il proprio parere, sostenendo che la reazione del Comité è testimonianza del cambiamento in atto nel settore vinicolo. Secondo Heathcote, i nuovi marchi di spumanti stanno rimodellando la discussione sulla qualità e il concetto di lusso, rispondendo a una nuova generazione di consumatori più aperti e pronti a esplorare alternative.
Con questa strategia, le Delevingne hanno dimostrato di saper sfruttare il potere dei social media per amplificare il loro messaggio. La provocazione, sebbene rischiosa, ha portato a una visibilità che molti marchi sognerebbero. Infatti, la lettera del Comité Champagne è diventata parte integrante della loro campagna, contribuendo a generare ulteriore interesse attorno al Prosecco vegano.
La loro scelta di rispondere con humor e audacia ha polarizzato l’opinione pubblica, rendendo Della Vite un marchio di riferimento nel dibattito tra Champagne e Prosecco.
Mentre i produttori di Champagne si sentono minacciati, le sorelle Delevingne stanno conquistando un pubblico sempre più vasto, attratto dalla loro proposta distintiva.
Questa vicenda non è solo una questione di marketing, ma riflette anche un cambiamento culturale. Se da un lato il mondo del Champagne si è sempre basato su tradizione e prestigio, dall’altro il Prosecco, e in particolare marchi come Della Vite, stanno cercando di ridefinire il concetto di lusso e qualità in modo più accessibile e moderno.
La crescente popolarità del Prosecco vegano è un segnale chiaro della direzione verso cui si sta muovendo il mercato del vino.
In un’epoca in cui i consumatori sono sempre più informati e curiosi, la differenziazione diventa fondamentale. Le sorelle Delevingne, attraverso la loro audace campagna, hanno saputo attrarre l’attenzione, dimostrando che a volte, una provocazione ben studiata può portare a risultati inattesi e di successo. Sarà interessante osservare come il settore reagirà a questa nuova sfida e quali strategie adotterà per mantenere la sua posizione di leadership.