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In un mondo gastronomico che cambia a ritmi vertiginosi, ci sono chef che riescono a lasciare il segno, unendo tradizione e innovazione in modo straordinario. E chi meglio di Emin Haziri, il giovanissimo executive chef del ristorante Procaccini di Milano, può rappresentare questa fusione? La sua storia è un vero e proprio viaggio tra esperienze culinarie di alto livello, che culmina in una reinterpretazione sorprendente di uno dei piatti più amati della cucina italiana: la Caprese. Pronto a scoprire il suo segreto? 🍅✨
Dalla formazione al successo: il percorso di Emin Haziri
Originario del Kosovo, Emin Haziri si è trasferito in Italia nel 2002, iniziando il suo cammino nel mondo della ristorazione. Dopo aver affinato le sue abilità allo Miramonti L’Altro di Philippe Leveillé, ha avuto l’onore di lavorare in alcuni dei ristoranti più prestigiosi del Bel Paese, come Carlo e Camilla in Segheria e il Mudec con Enrico Bartolini. Ma è stata la sua esperienza al Noma di Copenaghen, considerato uno dei migliori ristoranti al mondo, a rivoluzionare la sua carriera. “Eravamo in sessanta in cucina, per farti notare dovevi essere davvero bravo e lavorare dalle 6 del mattino all’una di notte”, racconta Emin, rivelando le sfide quotidiane di chi aspira all’eccellenza. Non crederai mai a quello che ha vissuto!
Dopo aver brillato anche al tristellato Le Petit Nice di Gérald Passedat, Emin ha avuto la sua grande occasione: Antonino Cannavacciuolo, il celebre chef, lo ha scelto come head chef del bistrot stellato a Torino, a soli 25 anni. Un traguardo incredibile che lo ha portato a riflettere sull’importanza di fare le scelte giuste nella cucina italiana. “Non bisogna sbagliare quando si decide di metterci mano”, sottolinea Haziri. E così, quando è approdato al Procaccini di Milano, ha deciso di portare con sé una visione unica e innovativa.
La Caprese: tradizione e innovazione nel piatto
Tra i piatti simbolo del ristorante, spicca la Caprese, ma non una Caprese qualunque. Emin ha saputo reinterpretare questo classico con un tocco moderno e creativo. “La Caprese è uno dei simboli più riconoscibili della nostra tradizione gastronomica: tre ingredienti, tre colori, un’armonia perfetta. Ma è proprio nella sua apparente semplicità che si cela la sfida maggiore per uno chef”, spiega Haziri. Ti sei mai chiesto come un piatto così semplice possa nascondere una tale complessità?
La sua versione della Caprese è un omaggio rispettoso alla tradizione, ma con una presentazione che lascia tutti senza parole. Caratterizzata da un’acqua di pomodoro che porta freschezza e verticalità al piatto, è accompagnata da una tartare di mozzarella modellata come un pomodoro e glassata con salsa di datterino. “In questo piatto ho cercato l’equilibrio e il rispetto. E soprattutto ho voluto dare un messaggio forte: la tradizione non va tradita, va tradotta”, afferma lo chef, dimostrando come la cucina possa evolversi senza perdere le sue radici.
Il segreto della Caprese di Emin Haziri
Ma cosa rende così speciale la Caprese di Haziri? Gli ingredienti freschi e l’attenzione ai dettagli sono fondamentali. “La tartare di pomodoro è cruda, con quella leggera acidità che bilancia la dolcezza del confit. E proprio questi ultimi, i datterini confit, sono il tocco finale: piccoli scrigni di intensità”, aggiunge Haziri. Ogni elemento del piatto gioca un ruolo essenziale, creando un’armonia di sapori che celebra la tradizione italiana in una chiave contemporanea. Hai mai pensato a quanto possa essere importante ogni singolo ingrediente?
Se ti stai chiedendo come ricreare questo capolavoro a casa, Emin ha condiviso la sua ricetta. “È un piatto che richiede pazienza e attenzione, ma il risultato finale ripaga ogni sforzo”, conclude lo chef. La Caprese di Emin Haziri non è solo un piatto, è un viaggio sensoriale che racconta una storia di passione e dedizione. Non perdere l’occasione di provarla! Lasciati conquistare da una delle reinterpretazioni più affascinanti della cucina italiana! 🍽️❤️