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Immagina di passeggiare per le strade di Trastevere, un quartiere che vive di storia e cultura. Qui, in vicolo del Cinque 60, ha aperto Hugs, un nuovo locale che non solo serve delizioso street food, ma rappresenta anche un abbraccio per chi ha bisogno di una nuova opportunità. Ogni giorno, tranne il lunedì, il menù offre piatti che spaziano dall’hamburger di scottona, con insalata di cavolo viola e bacon croccante, al panino con coda alla vaccinara e cioccolato fondente al 70%. Non dimentichiamo le melanzane alla parmigiana e i calamari con maionese al lime, il tutto accompagnato da patatine fritte speziate. Il locale è pensato per un servizio veloce, senza tavoli, per gustare ogni morso in movimento.
Un progetto di inclusione
Hugs, che significa “abbracci” in inglese, è il risultato di un percorso che ha preso forma anni fa con la Trattoria de Gli Amici, un progetto della cooperativa della Comunità di Sant’Egidio. Qui, l’inclusione lavorativa è diventata una realtà, e non solo un concetto. «La trattoria è stata creata per dare spazio a chi ha una disabilità, un luogo dove non si mangia solo bene, ma si crea anche un ambiente di lavoro dignitoso», spiega Paolo Mancinelli, responsabile della comunicazione. Questo nuovo locale si inserisce in quel contesto, con l’obiettivo di offrire un’opportunità concreta a chi ha bisogno di supporto, senza cadere nel pietismo, perché il rispetto e la dignità devono essere sempre al centro.
Un ambiente di lavoro che cambia le vite
Attualmente, Hugs impiega tre ragazzi con disabilità, un numero che potrebbe aumentare in futuro. Ma la vera bellezza di questo progetto risiede nel modo in cui i lavoratori si uniscono per creare un’atmosfera accogliente. «Chi lavora con noi porta entusiasmo e dedizione», continua Mancinelli. «Molti di loro arrivano al lavoro in anticipo, hanno una memoria incredibile e una passione per il servizio che incanta i clienti». Questo è ciò che rende Hugs unico: un luogo in cui il cibo non è solo nutrimento, ma diventa un mezzo per costruire relazioni e creare una comunità.
Un legame con il passato e il futuro
La storia della Trattoria de Gli Amici è un esempio di come si possano costruire opportunità in un settore, quello della ristorazione, che ha un grande potere di inclusione. «Oggi, 14 persone con disabilità lavorano nella trattoria, tutte con contratto a tempo indeterminato», racconta Mancinelli. Questo si traduce in un alto tasso di inserimenti riusciti, dove chi è pronto per affrontare nuove sfide può lasciare il posto a chi inizia il proprio percorso. Non è solo un lavoro, è un’opportunità di crescita e di acquisizione di competenze che può cambiare le vite.
Un valore aggiunto all’ospitalità
Ma cosa rende veramente speciale Hugs? È l’idea che il servizio non sia solo una questione di efficienza, ma di accoglienza. «Chi lavora con noi non è solo un dipendente, ma diventa parte di un’esperienza che i clienti porteranno con sé», afferma Mancinelli. La capacità di ricordare i nomi dei clienti e i loro ordini è solo un aspetto di questo impegno. Un cliente ha persino ricordato un visitatore di undici anni prima, un aneddoto che parla di connessione e umanità. Gli ospiti tornano non solo per il cibo, ma per l’atmosfera che si respira, fatta di sorrisi, passione e condivisione.
Il futuro di Hugs e dell’inclusione
Il progetto Hugs è un passo ulteriore verso una società più inclusiva. «In questo mondo, servono risposte plurali», osserva Mancinelli. «Abbiamo scelto di specializzarci nella ristorazione perché abbiamo visto quanto possa essere un ambiente accogliente e trasformativo». Con questo spirito, Hugs continua a crescere, a creare legami e a diffondere un messaggio di speranza e inclusione. Ogni morso, ogni sorriso, ogni abbraccio è una testimonianza di ciò che può essere realizzato quando si decide di guardare oltre le barriere e costruire un futuro migliore per tutti.