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Un’innovazione nell’acquacoltura
La Su Hai No 1 rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore dell’acquacoltura in Cina. Costruita dai cantieri navali Huangpu Wenchong di Guangzhou, questa nave mastodontica è lunga 250 metri e ha un costo di oltre 600 milioni di dollari. La sua capacità produttiva è impressionante: si prevede che possa generare fino a otto mila tonnellate di salmone all’anno, rispondendo così a una domanda interna in costante crescita.
La crescente domanda di salmone in Cina
Negli ultimi anni, i consumatori cinesi hanno sviluppato una crescente passione per il salmone, portando a un aumento vertiginoso delle importazioni. Attualmente, oltre l’80% del fabbisogno nazionale è soddisfatto da importazioni, principalmente dalla Norvegia e dal Cile. Nel 2022, la Cina ha importato circa 100 mila tonnellate di salmone, un numero che si prevede raddoppierà entro il 2030. Questa situazione ha spinto il governo cinese a prendere misure per sostenere l’acquacoltura locale, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni.
La nave Su Hai No 1 offre numerosi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali di acquacoltura. Uno dei principali è la sua mobilità: in caso di condizioni avverse, come tifoni o infestazioni di alghe, l’intero allevamento può essere spostato rapidamente. Inoltre, la nave è dotata di uno stabilimento di trasformazione a bordo, che consente di portare il prodotto fresco sui mercati in meno di 24 ore. Questo approccio innovativo non solo migliora la qualità del prodotto, ma riduce anche i tempi di consegna, un aspetto cruciale per soddisfare la domanda dei consumatori.
Un passo verso la sicurezza alimentare
Il progetto della Su Hai No 1 si inserisce nel piano di Pechino per rafforzare la sicurezza alimentare del paese, in un contesto di cambiamenti climatici e tensioni geopolitiche. Con il varo ufficiale previsto per questo autunno nel Mar Giallo, la nave rappresenta una pietra miliare per lo sviluppo di un’industria ittica cinese di alta qualità. Le prime forniture di salmone sono attese per l’inizio dell’anno prossimo, segnando un importante passo avanti per l’acquacoltura cinese.