I paccheri preparati così sono un’esplosione di gusto e territorio, un primo piatto irresistibile che farà felice chiunque a tavola.
Ci sono piatti che parlano più di mille parole. E quando gli ingredienti sono scelti con attenzione, tutti figli della stessa terra, il risultato non può che essere speciale. I paccheri ai tre pomodori sono questo: una dichiarazione d’amore alla Campania, alla sua tradizione agricola e alla sua cucina.
Un primo piatto semplice, ma pieno di carattere, in cui ogni ingrediente ha qualcosa da dire. E no, non è solo una questione di sapore, ma anche di coerenza, di equilibrio, di identità. Alla base, naturalmente, ci sono loro: i paccheri di Gragnano, un formato che ha bisogno di sughi importanti, di quelli che si fanno strada nel cuore della pasta e non la lasciano più.
Come preparare i Paccheri ai tre pomodori
Il condimento è una sinfonia a tre voci: i pomodori San Marzano pelati, dolci e leggermente aciduli, i datterini, più zuccherini e intensi, e soprattutto i pomodorini del Piennolo del Vesuvio, che con la loro polpa compatta e la buccia soda regalano consistenza e profondità.
La preparazione, in fondo, è quasi un rito. Si parte con un giro generoso di olio extravergine d’oliva in padella, insieme a uno spicchio d’aglio in camicia, che va lasciato imbiondire dolcemente. Non serve correre, anzi: tutto qui si gioca sulla gradualità. Si inizia con un soffritto leggero di aglio in camicia in olio extravergine d’oliva. Una volta dorato, si aggiungono i pomodori San Marzano pelati, lasciandoli sobbollire per pochi minuti.
Nel frattempo, si prepara un olio aromatizzato allo scalogno, che verrà poi utilizzato per condire i pomodorini del Piennolo grigliati. Questi ultimi, tagliati a metà e adagiati su una griglia ben calda, vengono cotti fino a quando la buccia si annerisce leggermente, conferendo un sapore affumicato al piatto.
Una volta grigliati, i pomodorini del Piennolo vengono frullati insieme all’olio aromatizzato, sale e pepe, ottenendo una salsa liscia e omogenea. I datterini, invece, vengono scottati in padella senza olio, bucandoli con una forchetta per farli appassire leggermente. Per completare il piatto, si prepara una crema leggera utilizzando il latte colato da una mozzarella di bufala, addensato con un cucchiaino di amido di riso. Questa crema viene poi utilizzata per mantecare i paccheri, precedentemente cotti al dente in abbondante acqua salata.
Serviti così, fumanti, intensi, carnosi, i paccheri ai tre pomodori raccontano tutto il calore della Campania. Un piatto che non si dimentica, senza ombra di dubbio. E che, una volta assaggiato, fa venire voglia di tornare a tavola subito.