Il Giorno del Ringraziamento nello spazio: un banchetto tra le stelle

Scopri come gli astronauti celebrano il Ringraziamento a 400 km dalla Terra.

Un video-augurio dall’orbita

Il Giorno del Ringraziamento, pur non essendo una tradizione italiana, ha guadagnato attenzione anche nel nostro paese. Recentemente, un video-augurio dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale ha catturato l’attenzione di molti. Quattro astronauti, Sunita Williams, Nick Hague, Barry Wilmore e Donald Pettit, hanno condiviso un momento di festa a circa 400 km dalla Terra, mostrando il loro menu fluttuante per l’occasione.

Un banchetto spaziale unico

Nel video, gli astronauti si divertono a presentare i loro piatti tipici del Ringraziamento, come cavoletti di Bruxelles, zucca e tacchino affumicato. Nonostante la mancanza di gravità, l’atmosfera è festosa e il loro entusiasmo è contagioso. “È un vero banchetto”, affermano sorridenti, mentre mostrano i loro pasti confezionati in bustine. Mangiare nello spazio presenta sfide uniche, ma gli astronauti sembrano pronti ad affrontarle con spirito.

La sfida della cucina spaziale

Preparare pasti per gli astronauti non è un compito semplice. La NASA deve garantire che ogni pasto sia nutriente e facile da consumare in assenza di gravità. Per questo motivo, molti alimenti sono disidratati o liofilizzati, evitando briciole che potrebbero fluttuare e creare problemi. L’anno scorso, la NASA ha persino lanciato un concorso per sviluppare menu plant-based, dimostrando un impegno verso una dieta equilibrata anche nello spazio.

La cucina italiana nello spazio

Un aspetto interessante è il contributo dell’Italia alla cucina spaziale. Chef come Stefano Polato, che collabora con l’azienda torinese Argotec, sono responsabili della preparazione dei pasti per le missioni spaziali. Nel 2023, anche marchi italiani come Barilla e Rana hanno fatto il loro ingresso nello spazio, portando un tocco di cucina italiana a 400 km dalla Terra. Questa iniziativa ha suscitato l’entusiasmo del ministro Lollobrigida e di molti sostenitori della cucina italiana come patrimonio dell’umanità.

Scritto da Redazione Food Blog

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