Covid e alimentazione: come la pandemia ha cambiato le abitudini degli italiani

Il Covid ha cambiato la vita di tutti noi e anche le abitudini sull’alimentazione si sono trasformate. Vediamo quanto e come.

Da qualche tempo possiamo dirci, quasi, fuori dal tunnel della pandemia. Ma quali sono gli impatti sulle abitudini alimentari degli italiani? Vediamo cosa è accaduto e cosa è cambiato in questi due anni.

A più di due anni dall’inizio della pandemia di Coronavirus tanti sono gli aspetti che si sono modificati nella popolazione italiana. Uno di quelli più interessanti è, certamente, l’impatto del virus sul cibo e sull’alimentazione. Le statistiche, infatti, che possiamo vedere su https://www.imiglioricasinoonline.net/covid-statistiche-alimentazione/, ci presentano vari trend, soprattutto nelle prime settimane di lockdown in cui gli italiani erano spaventati e spaesati e in più costretti a restare chiusi in casa. Proprio per questa ragione, dunque, c’è stato un boom della panificazione che ha aumentato il consumo di lievito del 149% e della mozzarella del 109%. In buona sostanza, nei primi mesi del 2020, ci siamo riscoperti tutti pizzaioli.

Ma non solo: c’è stata una riscoperta della colazione in casa, complice anche l’iniziale chiusura dei bar, una netta crescita dei prodotti a chilometro zero e, poi, con l’andare avanti dei mesi, anche un fortissimo aumento delle consegne a domicilio. Tra i tanti servizi apprezzati c’è la pizza, i panini da pub, il sushi, il poke e la spesa in casa (anche per tanti anziani). Netto aumento anche del consumo di comfort food come patatine, affettati e cioccolato (+22%)

I cibi migliori per difendersi dal virus

Tra gli effetti positivi, secondo i dati della Coldiretti e del Censis, c’è una bella attenzione rivolta ai prodotti di qualità e del territorio. Molti italiani, infatti, hanno avuto una svolta bio nell’alimentazione e sarebbero disposti, nell’88% dei casi, a pagare di più per alimenti e prodotti sostenibili. Non per tutti è così, comunque: il 24% degli intervistati ha avuto, per un lungo periodo, paura che il cibo potesse finire nei supermercati e un terzo ha temuto, lungamente, il ritorno al ristorante. Solo la fascia tra i 18 e i 34 anni è risultata meno timorosa.

La scelta di cibi di qualità in funzione di difesa dal virus, ecco cosa ci è sembrato molto interessante in queste statistiche. Tantissime persone, colpite dal Covid-19, hanno iniziato a pensare al cibo come possibile aiuto e hanno scelto, tra tanti alimenti, quelli migliori. Tra questi abbiamo le lenticchie (ricche di zinco), le cipolle (che proteggono dai radicali liberi), la lattuga (con fibre in abbondanza che migliorano la flora intestinale), i cavoletti di Bruxelles (pieni di vitamina C), il finocchio (essenziale per una buona digestione), i fiocchi d’avena (rinforzanti per i muscoli e il cuore), l’olio di lino (ricco di acidi grassi buoni) e i ravanelli (ottimi per la circolazione sanguigna e la mucosa nasale). Insomma, il cibo come cura, un po’ come ci hanno sempre insegnato le nostre nonne.

Gli italiani, a due anni di distanza, hanno voglia di divertirsi

Se gli italiani hanno imparato a vivere il proprio rapporto con il cibo in maniera differente è grazie all’enorme lavoro che è stato fatto da parte della sanità nel nostro Paese per informare la popolazione su ciò che stava accadendo. Questo ha permesso, a noi tutti, di avere maggiore attenzione sulla nostra salute e di vivere, poi, step by step, ciò che ci stava capitando. A due anni di distanza possiamo dire che il pericolo è scampato e c’è tanta voglia di divertirsi? Certamente sì ma con la consapevolezza che qualcosa è cambiato per sempre. Ovviamente abbiamo anche notato come le strutture alberghiere e turistiche siano in pieno boom ed è molto importante che il turismo torni a essere vivo come lo è sempre stato fino a 3 anni fa.

Ci piace pensare, comunque, che la cura dell’alimentazione sia servita a insegnare agli italiani nuovi metodi e nuovi approcci alla tavola, con una maggiore consapevolezza e con l’idea che mangiare bene possa far star meglio. E questo non ce lo potrà togliere nessuno, neppure anni che, speriamo, siano molto più tranquilli dal punto di vista sanitario. Una buona colazione, cibo preparato in casa, qualche soldo in più per alimenti di maggiore qualità sono gli elementi per una vita più sana. Se ci aggiungiamo anche un po’ di esercizio fisico (anche una semplice camminata di mezz’ora) allora tutto ci sembrerà migliore sul serio.

Scritto da Sabrina Rossi
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