Quanto dura la carne fuori dal frigo? Consigli utili

La carne è un alimento a cui bisogna prestare attenzione per quanto riguarda la conservazione: scoprite nell'articolo quanto tempo dura fuori dal frigo.

Alcuni tipi di cibi possono tranquillamente restare fuori dal frigorifero, altri invece non devono assolutamente stare mai a temperatura ambiente, perché o si rovinano e quindi devono essere buttati o possono diventare nocivi e fare male alla nostra salute.

Quanto dura la carne fuori dal frigo

Se volete sapere quanto la carne fuori dal frigo quanto dura, questo è l’articolo che fa per voi.

La carne fuori dal frigo non dovrebbe mai essere tenuta, tuttavia è possibile conservarla, ma solo in casi veramente estremi, in una pentola antiossidante. Occorre però preparare una soluzione di acqua e aceto di vino rosso e ricoprire completamente la carne.

Poi si deve sistemare la carne nella pentola antiossidante, coprire con un coperchio e mettere un peso, come un barattolo di ceci o di acqua. Dopo tre giorni la carne sarà ancora fresca, saporita e morbida.

Tuttavia, nonostante questo trucco della nonna per la conservazione della carne fuori dal frigo, sarebbe meglio non tenerla mai fuori soprattutto se si vuole preparare il carpaccio, le tartare o si decide di cuocerla al sangue.

A temperatura ambiente infatti, possono formare molti batteri. Si tratta di batteri termolabili, quindi non rappresentano un problema se gli ingredienti sono ben cotti; se sono serviti crudi il discorso cambia.

Consigliamo quindi di non tenere la carne fuori dal frigo dalla mattina alla sera, a meno che la temperatura esterna è di 3-4 gradi. Al contrario la carne comincia a scurire e diventa marcia.

Un metodo all’avanguardia

Interessante è il discorso dell’alternativa coreana o Save Food from the Fridge.

Il modo alternativo per conservare i cibi arriva dalla tesi di laurea di una studentessa della Design Academy di Eindhoven, Jihyun Ryou, che ha progettato Save Food From the Fridge.

L’oggetto brevettato dalla designer, una consolle di mensole e vaschette, funziona senza consumare energia elettrica ma basandosi su principi di conservazione dei cibi legati ad alcuni concetti di chimica e biologia.

Si tratta di mensole-scatole dal fondo di vetro oscurato, riempite di sabbia o chiuse con delle pareti bucate per far passare l’aria, in cui si conservano gli alimenti.

Alcune mensole sfruttano la combinazione di certi tipi di frutta e verdura per migliorarne le condizioni di conservazione.

Un esempio? Le mele emettono naturalmente gas etilene, gas che fa maturare velocemente e secondo natura frutti e ortaggi conservati vicini. Non solo: messe vicine alle patate, le mele le proteggono dal fiorire dei germogli.

Altre mensole usano la sabbia per mantenere i tuberi in posizione verticale, regolando anche il loro grado di umidità.

Infine, c’è la mensola per le uova, che sempre dovrebbero essere conservate all’aperto perché assorbono gli odori. Nell’invenzione della designer coreana le uova devono essere sistemate in una mensola con una vaschetta piena d’acqua, che ne controlla e ne mantiene il grado di freschezza.

Peperoni, zucchine, melanzane e pomodori richiedono temperature più elevate di quelle normalmente presenti nel frigorifero. La mensola progettata da Ryou fornisce a queste verdure uno spazio adeguato e le mantiene fresche più a lungo. In più l’acqua contenuta nella vaschetta inferiore apporta la giusta quantità di umidità e raffredda i prodotti, assicurando loro una temperatura superiore a quella del frigorifero ma inferiore a quella della stanza.

Altri cibi a cui fare attenzione

Oltre alla carne è bene ricordare che ci sono anche altri cibi che non dovrebbero essere tenuti fuori dal frigo. Tra questi è doveroso elencare lo yogurt ed il latte fresco, che entro un paio di ore dal loro acquisto dovrebbero essere rimessi in frigorifero altrimenti diventeranno acidi ed i fermenti lattici muoiono. Stesso discorso per il pesce crudo, che se si vuole mangiare appunto crudo è obbligatorio l’abbattimento per evitare il rischio dell’anisakis, le cui larve, contrariamente da quanto molti credono, non sono distrutte grazie all’uso di prodotti acidi come il limone o l’aceto. L’unica arma a nostro favore è la temperatura: superiore a 60 °C per almeno 10 minuti oppure inferiore a -20 °C per almeno 24 ore.

Ultimo ingrediente a cui prestare molta attenzione è il lievito madre. A differenza degli altri prodotti, il lievito madre non deve essere conservato per forza in frigorifero; se lasciato a temperatura ambiente deve però essere rinfrescato almeno una volta al giorno. Il consiglio che gli spacciatori di lievito madre danno è quello di tenere questa creatura al fresco e rinfrescarla una volta alla settimana: molto più comodo.

Come avviene nel resto del mondo occidentale, anche in Italia la Salmonella è la causa principale delle infezioni alimentari seguita da Listeria, capace di riprodursi anche all’interno del frigorifero, e Campylobacter. I motivi principali sono: il trasferimento dei batteri dal cibo crudo a quello cotto, errati metodi di conservazione, l’insufficiente igiene in cucina abbinata ad una serie di comportamenti sbagliati.

Il frigorifero ha un ruolo centrale in cucina, ma bisogna stare attenti, perché se viene gestito con disattenzione si trasforma in veicolo di infezioni. Tutti i cibi devono essere conservati in un contenitore di vetro o di plastica coperto, oppure nei sacchetti di plastica appositamente realizzati. L’incidente tipico avviene con le fettine di carne conservate in un piatto senza coperchio.

Il liquido esterno ricco di sangue è considerato un substrato ottimale per la crescita batterica e basta infatti un contatto occasionale con gusci di uova, che ospitano sulla superficie colonie di Salmonelle, per infettare le bistecchine. Diventa quindi importante asciugare la carne o il pesce con la carta assorbente per ridurre drasticamente le possibilità di riproduzione dei batteri. È pure assolutamente necessario separare i cibi crudi da quelli cotti evitando qualsiasi contatto in grado di scatenare reciproche contaminazioni.

Scritto da Redazione Food Blog
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