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La chiusura di un’istituzione gastronomica
La pizzeria La Dea Bendata, situata nel cuore di Pozzuoli, ha annunciato la sua chiusura dopo tredici anni di attività. Questo triste evento è stato comunicato attraverso un post sui social media, in particolare su Facebook, dove i proprietari, Federica e Ciro Coccia, hanno espresso la loro delusione e tristezza per la situazione attuale. La chiusura non è solo un colpo per i proprietari, ma rappresenta anche una perdita significativa per la comunità locale, che ha visto in questo locale un punto di riferimento per la buona cucina e l’accoglienza.
Il bradisismo: un problema reale
La causa principale di questa chiusura è il bradisismo, un fenomeno geologico che comporta il sollevamento o l’abbassamento del suolo. I Campi Flegrei, area vulcanica in cui si trova Pozzuoli, sono noti per la loro attività sismica e per i cambiamenti del terreno. Federica e Ciro hanno sottolineato come, dal 20 maggio dell’anno scorso, il bradisismo abbia reso la loro attività insostenibile. La situazione è diventata insostenibile, con il suolo che continua a muoversi, creando preoccupazioni non solo per la pizzeria, ma per l’intera comunità.
Indifferenza delle autorità
Oltre ai problemi legati al bradisismo, i proprietari hanno evidenziato l’indifferenza delle autorità locali. In un momento in cui avrebbero avuto bisogno di supporto e interventi, si sono sentiti trascurati. Questo sentimento di abbandono è palpabile nel loro messaggio, dove esprimono la frustrazione per la mancanza di azioni concrete da parte della classe politica. La chiusura della Dea Bendata non è solo una questione economica, ma un segnale di allerta per la comunità e per le istituzioni, che devono prendere coscienza della gravità della situazione.
Un futuro incerto ma promettente
Nonostante la chiusura, Federica e Ciro non si arrendono. Hanno annunciato che a settembre presenteranno un nuovo progetto a Napoli. Questo spirito imprenditoriale è un esempio di resilienza e determinazione, nonostante le avversità. La comunità attende con ansia di scoprire cosa riserverà il futuro per questi due imprenditori appassionati. La Dea Bendata potrebbe chiudere, ma il loro sogno di continuare a servire la buona cucina non è finito.