Il vino del Papa: un legame tra fede e tradizione piemontese

Scopriamo il legame speciale tra Papa Francesco e il vino Grignolino della sua terra d'origine.

Un omaggio al Papa attraverso il vino

Il 21 aprile, in occasione della Pasquetta, Papa Francesco ha lasciato questo mondo, lasciando un’eredità di fede e tradizione. Mentre la sua salma è esposta a Santa Marta, i preparativi per i funerali di sabato 26 aprile sono in corso. In questo momento di riflessione, è interessante ricordare uno degli aspetti che il Papa amava di più: il vino. Per lui, il vino non era solo una bevanda, ma un vero e proprio dono di Dio, intriso di significato simbolico e profondamente radicato nelle tradizioni cristiane, come dimostra il racconto delle nozze di Cana.

Il Grignolino: un vino con una storia

Tra i vini che Papa Francesco apprezzava particolarmente, spicca il Grignolino, prodotto nella sua terra d’origine, il Piemonte, precisamente a Portacomaro, nell’astigiano. Questo vino, chiamato “Laudato”, è stato creato in onore dell’enciclica papale sui temi dell’ecologia integrale. Ogni anno, dal 2016, viene vinificato e imbottigliato dall’azienda Goggiano, gestita dai fratelli Stefano e Andrea Scassa, per conto dell’Associazione Produttori Bottega del Grignolino. L’etichetta di questo vino cambia annualmente, realizzata da artisti locali, rendendo ogni bottiglia unica e rappresentativa della cultura piemontese.

La Vigna del Papa: un progetto di comunità

La storia di questo vino affonda le radici nel 2013, anno dell’elezione di Papa Francesco. In quel periodo, Carlo Cerrato, ex giornalista e sindaco di Portacomaro, ha avviato un progetto per impiantare una vigna su un terreno incolto. Questo gesto non solo ha rappresentato un omaggio alle origini del Papa, ma ha anche avuto un’importante valenza ambientale e culturale. La vigna, situata tra la cascina dei Bergoglio e la chiesa di San Bartolomeo, è oggi gestita dalla Comunità Laudato Sì, che continua a curarla con passione e dedizione. La prima vendemmia nel 2016 ha prodotto circa cinquecento bottiglie, un numero che è cresciuto nel tempo, raggiungendo oggi un migliaio di bottiglie.

Un legame personale con il vino

Ogni anno, Papa Francesco riceveva alcune casse di questo vino, e nel 2022 ha avuto l’opportunità di visitare la vigna, esprimendo la sua gioia per questo progetto. Durante un pranzo con la famiglia, il Papa ha gustato il vino Laudato abbinato a piatti tipici della cucina piemontese, sottolineando l’importanza del cibo e del vino come simboli di convivialità e condivisione. Questo legame personale con il vino riflette la sua visione dell’agricoltura e della viticoltura come doni di Dio, da custodire e valorizzare.

Il futuro del vino Laudato

Il progetto della Vigna del Papa non si ferma qui. Anche per la vendemmia 2024, nonostante l’etichetta non sia ancora stata realizzata, il vino sarà sicuramente prodotto. Carlo Cerrato ha dichiarato che continueranno a portare avanti questo progetto non solo in memoria di Papa Francesco, ma anche come iniziativa benefica per il territorio. La Comunità Laudato Sì si impegna a mantenere viva la tradizione vitivinicola, promuovendo un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente. La storia del vino Laudato è quindi un esempio di come la fede, la tradizione e la comunità possano unirsi per creare qualcosa di speciale e significativo.

Scritto da Redazione Food Blog

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