L’appello dell’OIPA per fermare i finanziamenti agli allevamenti intensivi

Un'iniziativa per proteggere l'ambiente e la salute pubblica in Europa

La questione degli allevamenti intensivi in Europa

Negli ultimi anni, il dibattito sugli allevamenti intensivi ha assunto una dimensione sempre più critica, non solo per le implicazioni etiche e morali, ma anche per le conseguenze ambientali e sanitarie. L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) ha recentemente lanciato un appello alla Commissione europea per fermare i finanziamenti pubblici destinati a queste pratiche, sottolineando l’urgenza di una revisione dei criteri di assegnazione dei fondi della Politica Agricola Comune (PAC).

Il primato italiano nell’uso di antibiotici

È importante notare che l’Italia si colloca tra i primi Paesi europei per vendite e utilizzo di antibiotici negli allevamenti. Questo dato non è solo preoccupante per il suo valore in sé, ma anche per la scarsa consapevolezza che circonda questa problematica. L’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti intensivi contribuisce alla crescente resistenza agli antibiotici, un problema di salute pubblica che richiede un intervento immediato. L’OIPA ha evidenziato come questo sia solo uno dei tanti aspetti negativi legati a un sistema di allevamento che non tiene conto del benessere animale e della salute umana.

Le richieste dell’OIPA alla Commissione europea

In occasione della seconda tranche di semplificazioni della PAC 2023-2027, l’OIPA ha formulato una richiesta articolata in quattro punti chiave. La prima richiesta è di revocare i finanziamenti PAC agli allevamenti che sono responsabili di inquinamento e inadempienze ambientali. La seconda proposta prevede l’introduzione di criteri rigorosi per l’accesso ai fondi, legati alla tutela della salute pubblica e della biodiversità. Inoltre, l’OIPA suggerisce di reindirizzare parte dei finanziamenti verso attività sostenibili e progetti di rinaturazione. Infine, l’organizzazione chiede investimenti in ricerca e sviluppo di alternative alla zootecnia, come la carne coltivata, per promuovere un sistema alimentare più sicuro e rispettoso del benessere animale.

Il caso della Pianura Padana

Un esempio emblematico citato dall’OIPA è quello della Pianura Padana, una delle aree con la qualità dell’aria peggiore in Europa. Qui, circa l’85% delle emissioni di ammoniaca in Lombardia proviene dagli allevamenti. Nonostante la consapevolezza di questi dati, i finanziamenti PAC destinati alla zootecnia sono aumentati significativamente negli ultimi anni, con il 40% di questi fondi erogati a imprese situate in comuni con livelli di azoto oltre i limiti di legge. Questa situazione solleva interrogativi sulla coerenza delle politiche agricole europee con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Verso un futuro sostenibile

La richiesta dell’OIPA rappresenta un passo importante verso una revisione delle politiche agricole europee, con l’obiettivo di garantire un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. La transizione verso sistemi alimentari più etici e sostenibili è fondamentale non solo per il benessere degli animali, ma anche per la salute pubblica e la salvaguardia del nostro pianeta. È cruciale che le istituzioni europee ascoltino queste richieste e agiscano di conseguenza, per un cambiamento reale e duraturo.

Scritto da Redazione Food Blog

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